lunedì 8 giugno 2009

I nuovi Europarlamentari

I Capolista

NORDOVEST
SERGIO  COFFERATI - 30 Gennaio 1948
NORDEST
LUIGI BERLINGUER - 25 Luglio 1932
CENTRO
DAVID SASSOLI - 30 Maggio 1956
SUD
GIOVANNI  PITTELLA - 19 Novembre 1958
ISOLE
RITA BORSELLINO - 02 Giugno 1945

I "Nostri" del NordEst (Triveneto ed Emilia-Romagna)
  1. DEBORA SERRACCHIANI - 10 Novembre 1970
  2. SALVATORE CARONNA - 05 Marzo 1964
  3. VITTORIO PRODI - 19 Maggio 1937

gli Altri

BALZANI FRANCESCA 31 Ottobre 1966
COSTA SILVIA 12 Giugno 1949
COZZOLINO ANDREA 03 Agosto 1962
CROCETTA ROSARIO 08 Febbraio 1951
DE ANGELIS FRANCESCO 04 Ottobre 1959
DE CASTRO PAOLO 02 Febbraio 1958
DOMENICI LEONARDO 12 Luglio 1955
GUALTIERI ROBERTO 19 Luglio 1966
MILANA GUIDO 02 Marzo 1954
PANZERI ANTONIO 06 Giugno 1955
PIRILLO MARIO 11 Settembre 1945
SUSTA GIANLUCA 10 Aprile 1956
TOIA PATRIZIA FERMA FRANCESCA 17 Marzo 1950

Per vedere le preferenze ottenute dai candidati clicca qui

mercoledì 3 giugno 2009

Perché bisogna votare Partito Democratico

Lo so, molti elettori sono esasperati, hanno vissuto male questo nuovo partito, lo hanno amato, in alcuni casi, senza essere ricambiati (dal Pd e dalla sua politica). Molti entusiasti della prima ora sono rimasti delusi, molti delusi in partenza sono rimasti entusiasti di essere delusi. Però, facendo questa campagna elettorale, una campagna elettorale difficile soprattutto dalle mie parti (in partibus infidelium), mi rendo conto che da questo Paese sta scomparendo la politica. Ed è pericoloso e preoccupante. E tutto si gioca e si 'brucia' in poche battute, sulla sicurezza anche dove sono tutti sicuri, sulla casta anche dove il sindaco guadagna qualche centinaio di euro, sulla polemica e sul gossip, perché non abbiamo parole per descrivere la crisi, per interpretarla, per offrire quelle soluzioni che ci consentirebbero di farvi fronte e di uscirne. La politica non c'è più e, invece, sarebbe necessaria a ciascuno di noi, se solo fosse capace di parlarci, di dirci qualcosa, di permetterci di essere più forti e sereni. Per farlo, ci vuole una forza grande e autorevole, nel nostro campo, perché sia possibile lanciare la sfida a B e ai suoi. È un argomento semplice fino alla rozzezza, il mio, ma è l'unica cosa che sento davvero. Sono preoccupato e sono arrabbiato, come tanti di voi, per il tempo che abbiamo buttato via. Per il futuro che non sappiamo più raccontare. Per la cattiveria di questi tempi. Vorrei che seguiste il mio consiglio, anche e soprattutto se, come me, volete cambiarlo, questo partito. Perché per cambiarlo, prima bisogna votarlo. Bisogna dargli forza, bisogna costruirlo. Fatelo e questa volta, ve lo prometto, non ve ne pentirete. Perché c'è qualcosa di nuovo, nell'aria cupa dei tempi nostri. Il mio è un impegno preciso, non è una favola, anche se mi sento un po' come il gatto con gli stivali: al giovane che lo riceve come unica eredità, rispondendo alla sua delusione fin troppo comprensibile, il gatto promette: «insieme potremo fare molto». Incominciamo il 6 e il 7 giugno. Perché il Pd più lo voteremo, più lo cambieremo.