PUNTO 1 - Indicazioni: il PATI dovrà provvedere alla valorizzazione delle specificità esistenti nel territorio, ipotizzando forme di tutela non vincolistiche.
Note: la dizione “tutela non vincolistica” sembra contraddittoria, in quanto non presuppone obblighi da rispettare. In assenza di vincoli la tutela diviene parola astratta.
PUNTO 2 - Indicazioni: Il PATI provvede alla difesa del suolo, attraverso la prevenzione dai rischi e dalle calamità naturali, accertando la consistenza, la localizzazione e la vulnerabilità delle risorse naturali, individuando la disciplina per la loro salvaguardia.
Proposte: in considerazione del fatto che le falde acquifere delle nostre zone sono presenti a profondità minime (70-80 cm. dal p.c.), sarebbe da prevedere il divieto di costruire garage, cantine magazzini al di sotto del piano campagna.
In alternativa concedere la costruzione più diffusa di abitazioni a più piani e consentire seminterrati alla profondità massima di mt. 1.
Quanto sopra allo scopo di evitare lo sconvolgimento dell’ambiente ipogeo.
PUNTO 3 - Indicazioni: Promuovere la valorizzazione ed il recupero del patrimonio edilizio esistente, attraverso il riutilizzo dei fabbricati rurali, non più funzionali all’attività agricola e di quelli abbandonati, valutando l’opportunità di inserire destinazioni residenziali o compatibili con residenza.
Proposte: scoraggiare nuovi insediamenti in zona agricola: questi avevano senso quando esisteva piccola proprietà agricola, in senso diffuso, fino agli anni ‘70. Ora l’attività agricola è divenuta un’impresa che utilizza poco personale e molte macchine. Pertanto sarebbe da incoraggiare il recupero di insediamenti dismessi con spazi idonei per trasferimenti, ristrutturazioni ed ampliamenti.
Per le attività agricole di modesta entità (i casi sono parecchi) prevedere ristrutturazioni in senso abitativo, utilizzando anche i crediti edilizi da trasferire.
PUNTO 4 - Indicazioni: individuare i percorsi ciclabili e percorsi pedonali pubblici, utilizzabili per la fruizione del tempo libero, incentivando l’attività agrituristica ed escursionistica.
Proposte: prevedere sulle mappe il collegamento tra le due piste ciclopedonali già esistenti o in via di completamento. Non ha senso infatti utilizzare le piste dove il pericolo per le persone è inferiore e riscontrare la loro assenza nei centri abitati dove le persone sono maggiormente esposte, causa la ristrettezza delle strade, l’insufficenza dei marciapiedi e la presenza di un traffico elevato sia leggero che pesante.
E’ anche da tenere in evidenza un possibile futuro utilizzo degli argini del Longhella e del Tesina per una pista ciclopedonale, collegando così Bressanvido con Schiavon a Nord e Bolzano Vic. a sud.
In questo programma sarebbe anche da prendere in considerazione un possibile collegamento, sempre ciclopedonale, da Bressanvido a Sandrigo centro, utilizzando Via Roncaglia, con una carrareccia esistente fino al ponte sul Longhella, quindi, valorizzand.o capezzagne esistenti, giungere alla Palmirona, su cui approntare un ponticello in legno per arrivare alla casa Marangoni, ubicata in territorio di Sandrigo, a qualche decina di metri dal torrente stesso. Da lì utilizzare Via Corbole fino allo sbocco con Contrà Mocenigo, proveniente da Lupia.
PUNTO 6 - Indicazioni: Delineare principi da seguire nell’individuazione di aree ed edifici da destinare a servizi , nonché opere od impianti di interesse collettivo e sociale. Definire indirizzi per la soluzione dei problemi della circolazione nonché degli spazi di sosta e di parcheggio per gli autoveicoli.
Note: E’ auspicabile una verifica per stabilire se gli obblighi di messa a disposizione di spazi privati ad uso pubblico, per i titolari di attività, inseriti nelle concessioni a suo tempo date, siano realmente ed effetivamente operanti.
Il gruppo si riserva di comunicare in seguito, dopo la verifica degli atti di cui abbiamo fatto richiesta presso al Comune, eventuali note circa il parcheggio del centro di Bressanvido.
Proposte: E’ urgente far partire la lotizzazione ad Est di Villa Girardi e la sistemazione di tutta l’area intorno al Municipio, ricavando una piazza degna di un paese. Da troppo tempo questa area è la zona più degradata del Comune.
PUNTO 7 - Indicazioni: Il PATI provvederà che alla base di ogni scelta edificatoria debbono essere utilizzati i principi di perequazione, concertazione, contrattazione nel rispetto dei criteri di equità, di valorizzazione dell’interesse pubblico e di capacità operativa dei progetti locali.
Note: Sarebbe importante ricordare, come il PATI richiama al punto 7, che l’Amministrazione Comunale è chiamata a gestire i beni delle comunità, le quali hanno diritto di essere, oltre che informate, anche coinvolte sulle scelte più qualificanti.
Proposte: Riteniamo la proiezione di sviluppo della popolazione esagerata. Dal i 990 al 2005 l’aumento della popolazione è stato pari al 12% (da 2.700 abitanti circa a 3.01 6 consolidati). Le stime dopo la variante al PRG del 2004 (5 . i 68 + i 0% previsione PATI) arrivano a 5.220 abitanti, che rappresenta un aumento della popolazione pari al 73%. Crediamo che una saggia previsione non dovrebbe superare il 20%.
Non è stato precisato inoltre, a seguito di questa previsione , quanti metri quadri di terreno verranno sottratti alle zone agricole e verdi.
Per le nuove lottizzazioni, sarebbe opportuno venisse fissata una quota di terreno, acquisita a prezzi economici dal Comune con destinazione ad “edilizia convenzionata”.
PUNTO 8 - Indicazioni: Il PATI dovrà indicare soluzioni per eliminare o ridurre il traffico sovraccomunale di attraversamento dei centri di Bressanvido e Poianella, nonché proporre alternative per la riduzione del traffico pesante sulla S.P. del Viceré in Pozzoleone centro, proveniente da Carmignano di Brenta:
Proposte: Non è pensabile che si produca un piano di assetto territoriale relativo ai Comuni di Bressanvido e Pozzoleone senza che si individui in tracciato della strada da costruire per risolvere il problema del traffico pesante che divide a metà i centri di Bolzano Vic., Poianella, Bressanvido e Pozzoleone.
Si propone quindi l’adeguamento della sede stradale della S.P. Bassanese, dall’innesto con la Pedemontana a nord di Nove fino a S.Pietro in Gù (inizio Via Vetriani).
Da questo punto, in cui dovrebbe avere sede una adeguata rotatoria, puntare ad Ovest in aperta campagna per arrivare, in mt. 700 circa, all’ultima curva prima del centro di S. Pietro in Gù, dove passa la Strada statale ex Postumia.
Con opportuno allargamento della strada stessa, giungere alla località Chiodo di Bolzano Vicentino:
A questo punto c’è solo da utilizzare l’ultimo tratto già predisposto dall’ANAS e dal Comune di Bolzano Vicentino con l’mesto nella Posturnia attuale.
Certamente questa operazione richiede un tavolo di concertazione e di coordinamento tra le Provincie di Vicenza e Padova, i Comuni di Bolzano Vicentino, S.Pietro in Gù, Bressanvido, Pozzoleone, nonché i Comuni di Nove e Bassano del Grappa, che attendono con forza un collegamento veloce tra Bassano e Vicenza.
I vantaggi di questa strada:
1. Utilizzo in toto della sede stradale Bassanese;
2. Eliminazione del traffico pesante nei centri abitati;
3. Fattibilità dell’opera in quanto la stessa non attraversa centri abitati consistenti lo stesso discorso vale per l’adeguamento della S.S. Postumia;
4. La parte di terreno da occupare ex novo è di circa mt. 700, è il minimo se si pensa di creare una via di scorrimento rapido per tutti i mezzi da Bassano a Vicenza, tenuto conto che in questo tragitto è inserito il casello autostradale Vicenza Nord.
PUNTO 9
Proposte: uniformare ed accorpare le zone produttive dei due Comuni interessati al PATI, prevedendo, dati i tempi e le difficoltà, degli ampliamenti in senso contenuto.
Bressanvido, 09/07/2008