Nessuno sembra essersene accorto, a guardare giornali e telegiornali, ma la prima manovra economica del Berlusconi IV si caratterizza per tutta una serie di interventi che fino a qualche tempo fa avrebbero dato luogo a scioperi e proteste di ogni tipo e che invece sono stati oscurati da zelanti giornalisti con notizie sul caldo, sul traffico e sulla cattiveria dei clandestini. PRECARIATO: chi era in causa con il proprio datore per stabilizzare il proprio posto di lavoro adesso può ottenere al massimo un indennizzo, e non più l’assunzione a tempo indeterminato. Per tutti gli altri non ci sarà neanche questo, perché il contratto a termine è stato istituzionalizzato (viene meno il limite di 3 anni fissato dal governo Prodi con il protocollo welfare). Ripristinato il lavoro a chiamata. Cancellata la norma che contrasta le “dimissioni in bianco”. LAVORO: Vanificata l’attività ispettiva tramite l’abrogazione del libro matricola e del libro paga. Ridotte le sanzioni e la natura pubblica dei controlli in materia di sicurezza dei luoghi di lavoro. ASSEGNO SOCIALE: Gli emigrati italiani all’estero che intendono rientrare perdono il diritto all’assegno sociale. POTERE D’ACQUISTO: Inflazione programmata fissata all’1,7%, a fronte di un’inflazione reale ben più elevata. Mancata restituzione del fiscal drag nel 2008 (220 euro in meno per ogni lavoratore e pensionato). SICUREZZA: 30.000 agenti e poliziotti in meno (lecito pensare che i 3.000 militari schierati per le strade servono solo per “farsi vedere”) . SCUOLA: dietro alle tanto reclamizzate misure relative a maestro unico, grembiule (o divisa alla moda) e sette in condotta si nasconde un vero e proprio attacco all’istruzione pubblica, a cominciare dalla scuola dell’infanzia, che l’OCSE considera un modello da imitare e che la Gelmini invece ha preso di mira: 87.000 insegnanti da tagliare in tre anni accanto ad un imprecisato numero di non docenti; chiusura degli istituti più piccoli. SANITA’: Saltano i livelli essenziali di assistenza stabiliti dal governo Prodi. Le regioni che non riusciranno ad autofinanziarsi dovranno ricorrere a ticket (anche verso i soggetti attualmente esenti), taglio dei posti letto e dei servizi. Non saranno più gratuiti: il vaccino per la prevenzione del tumore della cervice uterina, l’anestesia epidurale per il parto indolore, migliaia di malati cronici perderanno l’esenzione e i malati oncologici perderanno l’assistenza domiciliare. Appena 6 mesi fa si litigava su come redistribuire il tesoretto reso disponibile dal governo di centrosinistra.
Oggi al governo Berlusconi quel tesoretto non basta: per arricchire i più ricchi deve raschiare il fondo del barile dei più poveri.
Rocco P
1 commento:
Penso che la batosta più grande deve ancora arrivare sulla spalle di noi cittadini...
Posta un commento