Erano appena passate le sette del pomeriggio quando i network televisivi, primi arbitri del risultato, gli hanno assegnato la vittoria. Dieci minuti dopo, come vuole la tradizione americana, lo sconfitto John McCain gli ha concesso la vittoria: "Ho avuto l'onore di congratularmi con il senatore Obama, che questa notte è diventato il nuovo presidente degli Stati Uniti".
Non c'è dubbio che si è trattato di un trionfo e questa volta gli elettori hanno confermato i sondaggi che vedevano unanimemente vincitore il candidato democratico. Obama conquista il voto popolare staccando McCain di quattro milioni di voti e conquista almeno 335 voti elettorali (ne bastavano 270) quando ne devono essere assegnati ancora 49. Vince in Florida e Ohio, i due Stati che avevano portato Bush alla Casa Bianca nel 2000 e nel 2004, conquista la Virginia, dove l'ultima vittoria democratica risaliva al 1964, con tre punti di vantaggio e ottine una clamorosa vittoria, sia pure per poche migliaia di voti in North Carolina, lo Stato del profondo sud dove l'elettorato afro-americano ha fatto la differenza. Quando mancano da assegnare solo tre Stati è leggermente in testa in Montana e Indiana e leggermente indietro in Missouri. Stravince la battaglia del West conquistando in un colpo solo Colorado, Nevada e New Mexico. [...]
La Repubblica, 5 Novembre 2008
3 commenti:
Forse ora l'America cambierà! Ma queste elezioni sono un grande schiaffo per l'Italia! Mentre noi creiamo le classi differenziate per i gli stranieri gli Americani eleggono una persona di colore. Mentre qui rinascono le squadracce fasciste l'America fa un grande salto in avanti. Mentre noi abbiamo rieletto una manica di deficienti (scusate il termine) gli Stati Uniti d'America hanno deciso di mandare a casa G. W. Bush, i repubblicani e il loro modo di fare politica e di vedere la società.
Sono felice per gli Stati Uniti, sono demoralizzato per la situazione in Italia. Ma anche qui c'è ancora un germe di speranza, il Partito Democratico e tutte le persone che lavorano per creare un partito realmente diverso: un vero Partito Democratico.
Sai Markason, se Walter Veltroni avesse ereditato 8 anni di Berlusconi (e non 2 di Prodi) e l'Italia fosse stata chiamata a votare per un vero e strutturato rinnovamento (e non per una ventata di novità appena abbozzata.. in fondo le primarie PD-Italy son state fatte in ottobre e il Governo Prodi è caduto subito dopo Capodanno) forse adesso noi saremmo qui a cantare le lodi del buon Barack Obama che segue la vittoria del nostro Uòlter.
Invece a Veltroni è capitato l'amaro compito di rivolgere il signorilissimo compiacimento per il nuovo Presidente, così come ha fatto McCain.
(se poi ci si ricordasse il famoso e tristissimo "al broglio al broglio!! i risultati devono cambiare!" con cui Silvio salutò con altrettanto stile la vittoria di Prodi nel 2006 forse si inizierebbe a notare la diversità tra la destra mondiale e la nostra deprecabile impresa d'affari personali)
un caro saluto
Alessandro Battistello
di iodemocratico.it
W il PD, W Obama!!
Credo anche io che la storia qui da noi sarebbe stata molto differente se il PD avesse avuto il tempo di crescere, radicarsi e strutturarsi un poco. Ed è probabile che se il PD avesse affrontato le elezioni dopo otto anni di governo Berlusconi avrebbe vinto. Invece ha dovuto risollevare la sinistra dopo 2 anni di campagna elettorale della destra (perché è questo che hanno fatto).
Non dobbiamo però pensare che la cosa sia così semplice. Dopotutto Prodi dopo 5 anni di Berlusconi e con tutti i partiti che è riuscito a portare dalla sua parte, ha quasi perso...
Io penso che Veltroni era ed è la persona più adatta per guidare un Partito così complicato in una fase di grande cambiamento e crescita. Forse ha fatto alcuni errori, forse non ha fatto un'opposizione dura, ma sta costruendo il PD... Ed io mi sento sempre più affezionato a questo incasinatissimo Partito Democratico...
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