Queste sono le testimonianze dal posto:
va bene il dialogo, ma la VIOLENZA NO!
"Datemi voce e spazio perché sui giornali di domani non si leggerà quello che è accaduto. Si leggerà che i manifestanti di Chiaiano sono entrati in contatto con la polizia. Ma io ero lì. E la storia è un'altra. Alle 20 e 20 almeno 100 uomini, tra poliziotti, carabinieri e guardie di finanza hanno caricato la gente inerme. In prima fila non solo uomini, ma donne di ogni età e persone anziane. Cittadini tenaci ma civili - davanti agli occhi vedo ancora le loro mani alzate - che, nel tratto estremo di via Santa Maria a Cubito, presidiavano un incrocio.
Tra le 19,05 e le 20,20 i due schieramenti si sono solo fronteggiati. Poi la polizia, in tenuta antisommossa, ha iniziato a caricare. La scena sembrava surreale: a guardarli dall'alto, i poliziotti sembravano solo procedere in avanti. Ma chi era per strada ne ha apprezzato la tecnica. Calci negli stinchi, colpi alle ginocchia con la parte estrema e bassa del manganello. I migliori strappavano orologi o braccialetti. Così, nel vano tentativo di recuperali, c'era chi abbassava le mani e veniva trascinato a terra per i polsi.
La loro avanzata non ha risparmiato nessuno. Mi ha colpito soprattutto la violenza contro le donne: tantissime sono state spinte a terra, graffiate, strattonate. Dietro la plastica dei caschi, mi restano nella memoria gli occhi indifferenti, senza battiti di ciglia dei poliziotti. Quando sono scappata, più per la sorpresa che per la paura, trascinavano via due giovani uomini mentre tante donne erano sull'asfalto, livide di paura e rannicchiate. La gente urlava ma non rispondeva alla violenza, inveiva - invece - contro i giornalisti, al sicuro sul balcone di una pizzeria, impegnati nel fotografare.
Chiusa ogni via di accesso, alle 21, le camionette erano già almeno venti. Ma la gente di Chiaiano non se ne era andata. Alle 21.30, oltre 1000 persone erano ancora in strada. La storia è questa. Datemi voce e spazio. Perché si sappia quello che è accaduto. Lo stato di polizia e l'atmosfera violenta di questa sera somigliano troppo a quelli dei regimi totalitaristi. Proprio quelli di cui racconto, con orrore, ai miei studenti durante le lezioni di storia".
Elisa Di Guida, docente di Storia e Filosofia - Napoli
va bene il dialogo, ma la VIOLENZA NO!
"Datemi voce e spazio perché sui giornali di domani non si leggerà quello che è accaduto. Si leggerà che i manifestanti di Chiaiano sono entrati in contatto con la polizia. Ma io ero lì. E la storia è un'altra. Alle 20 e 20 almeno 100 uomini, tra poliziotti, carabinieri e guardie di finanza hanno caricato la gente inerme. In prima fila non solo uomini, ma donne di ogni età e persone anziane. Cittadini tenaci ma civili - davanti agli occhi vedo ancora le loro mani alzate - che, nel tratto estremo di via Santa Maria a Cubito, presidiavano un incrocio.
Tra le 19,05 e le 20,20 i due schieramenti si sono solo fronteggiati. Poi la polizia, in tenuta antisommossa, ha iniziato a caricare. La scena sembrava surreale: a guardarli dall'alto, i poliziotti sembravano solo procedere in avanti. Ma chi era per strada ne ha apprezzato la tecnica. Calci negli stinchi, colpi alle ginocchia con la parte estrema e bassa del manganello. I migliori strappavano orologi o braccialetti. Così, nel vano tentativo di recuperali, c'era chi abbassava le mani e veniva trascinato a terra per i polsi.
La loro avanzata non ha risparmiato nessuno. Mi ha colpito soprattutto la violenza contro le donne: tantissime sono state spinte a terra, graffiate, strattonate. Dietro la plastica dei caschi, mi restano nella memoria gli occhi indifferenti, senza battiti di ciglia dei poliziotti. Quando sono scappata, più per la sorpresa che per la paura, trascinavano via due giovani uomini mentre tante donne erano sull'asfalto, livide di paura e rannicchiate. La gente urlava ma non rispondeva alla violenza, inveiva - invece - contro i giornalisti, al sicuro sul balcone di una pizzeria, impegnati nel fotografare.
Chiusa ogni via di accesso, alle 21, le camionette erano già almeno venti. Ma la gente di Chiaiano non se ne era andata. Alle 21.30, oltre 1000 persone erano ancora in strada. La storia è questa. Datemi voce e spazio. Perché si sappia quello che è accaduto. Lo stato di polizia e l'atmosfera violenta di questa sera somigliano troppo a quelli dei regimi totalitaristi. Proprio quelli di cui racconto, con orrore, ai miei studenti durante le lezioni di storia".
Elisa Di Guida, docente di Storia e Filosofia - Napoli
7 commenti:
Da questo punto di vista sono combattuto: se da una parte vedo l'esigenza forte di un nuovo ordine, bisogna mettersi in testa che le cose vanno fatte i rifiuti bisogna allocarli in qualche posto, fintantocchè non impariamo a fare una vera raccolta differenziata, poi la Regione Campania si chiama appunto col suo nome perchè in quella zona d'Italia ci sono larghe distese di campi ed i centri abitati sono molto concentrati (non come in Veneto che c'è una casa ogni cento metri, eppure le discariche le abbiamo...) ci saranno pure dei posti desolati e lontani dai centri dove sistemare i rifiuti... quasi ne faccio una colpa ai campani;
- dall'altra è anche vero che noi Italiani in genere non siamo abituati alla democrazia, e che spesso l'unico modo per rendere pubbliche le nostre idee è quello di scendere in piazza, e qui sappiamo che la destra ha una concezione diversa di Stato e di Forza dell'Ordine
Bè è vero le discariche vanno fatte e ce ne abbiamo un bel po' anche noi!
Ora capiranno che col governo Prodi si poteva trattare e far valere i propri diritti con la destra no!
Capire??? Temo sia un verbo assai poco familiare alla maggior parte degli italioti... come del resto tanti altri verbi tipo "pensare", "riflettere", "meditare" e così via...
Antonio non usare troppi segni di punteggiatura che ti si alza la pressione, ti saltano i punti, esplodi e muori... :)
Dato che non vorrei che ciò accadesse anche perché, lo devo confessare, a te un po' mi sto affezionando, ti invito a riflettere su fatto che i Popoli sono come i bambini, da piccoli sbagliano spesso, ma quando cresciuti se ben allevati e vaccinati, sono capaci di scelte coraggiose e lungimiranti. Berlusconi è il vaccino degli Italiani, e siamo ormai al terzo richiamo, ma vedrai che prima o poi svilupperemo gli anticorpi necessari e cresceremo in libertà, solidarietà e democrazia.
E guarda il Guest Book
E cosa ci dovrei vedere?(???)
Se per sbaglio passi e guardi il blog e vedi, che ne so, che ci sono dei messaggi recenti, puoi rispondere, fare sapere che sei vivo, e se c'è qualcun'altro magari si fa un scambio di battute; non è che io e Marco ci diamo appuntamento, è che ci troviamo sul blog nello stesso momento...
Che cattivi che siamo con gli italiani dopo tutto bisognava rispettare il detto non c'è 2 senza tre!
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